Le chiavette della primaria incriminate....
Le chiavette incriminate dell'albero primario cvt dove il Suzuki non vuol dare i ricambi.........P.S. l'unico consiglio che posso dare alla Suzuki(spero che ci legga!!) che metta per iscritto sul libretto uso e manutenzione come ha fatto per la famosa vite del fondello ( tutti!! devono sapere prima di acquistare) che il CVT va revisionato da 40.000 km in su con una spesa EQUA, fornendo alle sue concessionarie i vari ricambi che serviranno per revisionare il CVT(come fa la Yamaha per il Tmax),...... non come oggi, che, per revisionare il CVT siamo obbligati a comprare una primaria dal costo di 800,00 € + il resto per colpa di due miserabili chiavette dell'albero primario, e dei cuscinetti che fanno solo ridere. Comunque,noi del club burgman650experience siamo disponibili ad avere un confronto con un responsabile(che conti) Suzuki che ci dia delle risposte concrete e positive, e non dei soliti bla bla!!!!
Sig Suzuki,noi possessori del burgman 650 executive,stiamo sempre aspettando che ti decidi a fornire ai tuoi concessionari ufficiali i vari ricambi che serviranno per revisionare la primaria del cvt,anche perchè oggi per revisionare un secvt ci vogliono come minimo 1.500,00 euri,contro 500€ se ci fornisci i vari ricambi............ P.S. un esempio elementare!! se mi tocca revisionare la/e pinze freni e dovrò sostituire i pistoncini della suddetta, vado da un tuo concessionario e ordino SOLO i pistoncini per revisionare la pinza, non obbligandomi a sostituire tutta la pinza freni...........ora noi tutti ci chiediamo!!,perchè oggi per sostituire due chiavette sull'albero primario del cvt dal costo di 10€ mi obblighi a comprare tutta la primaria completa dal costo di 800,00€?????.....noi non vogliamo che fai un richiamo...ma almeno dacci i ricambi che cerchiamo da tre anni. Ao facce sapè un pò qualcosa... anzichè stare muto come un pesce.
MESSAGGIO RIVOLTO SOLO PER CHI CONTA IN SUZUKI ITALIA.........SO PER CERTO CHE CI SPIANO....... NON volete aprire un dialogo con noi?....NON volete dare i ricambi della primaria? almeno avete la dignità di abbassare il prezzo della suddetta (primaria) per dare modo a chi acquista un Burgman 650 usato di non spendere un patrimonio per riparare il cambio(secvt) per una stupidata.......... Ultimamente vedo molti possessori che si privano del suddetto scooter (cambiando marca) sui 50.000 km per la paura che li/ci affligge (secvt) che si possa rompere da un momento all'altro........ Basta poco a fare bella figura: abbassa il prezzo della primaria,così facendo
"credo" che la maggior parte dei possessori si faranno revisionare il cambio(secvt) con una spesa onesta facendo lavorare quindi anche i vostri concessionari ufficiali...... L'ho dimostra il fatto che riconoscendo il difetto che affliggeva il cvt avete istallato sul nuovo burgman 650 Z una nuova frizione è associato una nuova versione di centralina con nuova mappatura....... Grazie a nome di tutti quelli che acquisteranno in futuro un usato Burgman 650 Suzuki......... Peccato,anche perchè è L'UNICO maxi scooter che ci offre il commercio
Scheda By motoblog
Fin dal 2002, il Burgman 650 si è sempre distinto dagli altri maxi-scooter per la sua grande mole e per un design votato alla comodità e al comfort di guida. Tuttavia, nonostante il suo aspetto imponente, il maxi-scooter di Hamamatsu ha mantenuto la giusta agilità sia nel traffico cittadino (suo habitat naturale) sia nelle strade di montagna più impegnative.
Nel M.Y. 2013, i designers e i tecnici hanno apportato notevoli modifiche a livello strutturale che hanno consentito di diminuire le dimensioni delle carene, specialmente nella parte posteriore, ora più snella e compatta. Una soluzione che abbiamo tanto apprezzato, è stata la scanalatura ricavata tra la pedana pilota e quella passeggero, dove alloggiano istintivamente le gambe del pilota una volta in sosta. Questa soluzione, abbinata ad una sella più stretta nei lati, garantisce maggiore stabilità al pilota durante gli spostamenti da fermo.
Le linee che caratterizzano le nuove carene del Burgman 650 M.Y. 2013, sono più filanti rispetto alla precedente generazione e si integrano perfettamente con l’anima dello scooter: comodo ma efficace, versatile e determinato, e dotato di alcuni dettagli che ci riportano alle 4 ruote.
Gli specchietti retrovisori con indicatori di direzione integrati che si retraggono elettronicamente, il quadro strumenti con tachimetro e contagiri analogici separati da un display LCD, lo sportellino che nasconde il tappo del serbatoio carburante posto sulla carena posteriore sinistra e la leva del freno a mano integrata nella carena sinistra sotto la sella del pilota, sono i quattro dettagli che sottolineano quanto il Burgman 650 M.Y 2013, in termini di comodità, si avvicini all’automobile.
Per quanto riguarda invece l’illuminazione della strada, all’anteriore troviamo un gruppo ottico più grande rispetto al precedente modello e due piccole ma efficaci luci di posizione a LED posizionati sotto di esso. La protezione dal vento è invece garantita in parte dal parabrezza regolabile elettronicamente, grazie ad un interruttore posto sul blocchetto destro dei comandi sul manubrio. Al posteriore, le dimensioni del gruppo ottico fanale/stop sono state ridotte per integrarsi perfettamente con la struttura dello scooter, adesso più compatta.
Sotto la pedana destra del passeggero, trova spazio un grande terminale di scarico cromato che nasconde quasi completamente la ruota posteriore. Risalendo su, il tunnel centrale si unisce al retroscudo dove sono stati sistemati tre diversi portaoggetti, uno dei quali (il più grande) dotato di chiusura a chiave.
Il manubrio, sistemato alla giusta altezza, è caratterizzato da due blocchetti dei comandi attraverso i quali si gestiscono le funzioni principali del nuovo Burgman 650. Mentre nel blocchetto di destra sono stati sistemati i soli comandi di avviamento, quattro frecce, parabrezza e spegnimento motore, il blocchetto di sinistra colpisce per l’esagerata quantità di pulsanti di cui è dotato.
Con il solo utilizzo del pollice sinistro, possiamo gestire: indicatori di direzione, devio luci, clacson, pulsante modalità Power, modalità di guida automatica/sequenziale, pulsanti Up & Down del cambio sequenziale e (nella versione Executive) il comando per l’accensione delle manopole riscaldate.
Come sempre, il vano sottosella è molto ampio (50 litri) e in questo nuovo modello ha acquisito una comoda luce interna che aiuta a vedere meglio all’interno nei luoghi meno illuminati durante la notte. Per chi non è soddisfatto delle ottime capacità di carico di questo maxi-scooter, Suzuki mette comunque a disposizione un pratico bauletto perfettamente in linea con il design del Burgman 650.
La Tecnica
Le principali novità a livello tecnico che caratterizzano il nuovo Suzuki Burgman 650 M.Y. 2013 riguardano principalmente il telaio. La robusta struttura tubolare ha perso qualche chilo grazie alla sezione di coda completamente ridisegnata e che ha permesso ai designer di creare carene più compatte e filanti.
Il propulsore è l’efficientissimo bicilindrico 8 valvole da 638cc raffreddato a liquido. Il sistema d’iniezione elettronica è dotato adesso di nuovi iniettori più piccoli e performanti dei precedenti, il tutto associato ad un innovativo sistema chiamato PAIR (Pulsed-secondary AIR-injection), un meccanismo che immette l’aria direttamente nei condotti di scarico, migliorando la combustione e riducendo al minimo i consumi e le emissioni di CO2
Attraverso i diversi pulsanti sistemati nel blocchetto sinistro del manubrio, si gestisce il SECVT (Suzuki Electronically-controlled Continuously Variable Transmission). In questo modo è possibile scegliere tra tre diverse modalità di trasmissione: Drive, Power e Manuale. In modalità Drive il motore lavora a regimi molto bassi e l’erogazione è molto dolce e pacata, mentre in modalità Power il regime del motore sale automaticamente di mille giri per minuto e l’erogazione rimane dolce ma più briosa, mentre il freno motore si fa sentire molto di più.
In modalità Manuale è il pilota a gestire il comportamento del cambio, attraverso i tasti Up & Down posti sempre sul blocchetto sinistro del manubrio, una posizione un po’ scomoda perché nella “guida sportiva” l’utilizzo del pollice nelle cambiate veloci non consente una presa efficace sulla leva del freno posteriore.
I classici dischi della frizione sono stati sostituiti con dei dischi in sughero che hanno permesso di ridurre l’attrito di trascinamento del 35%, riuscendo così a permettere al pilota di spostare più facilmente il mezzo da fermo. Il sistema di scarico è completamente nuovo e conforme alle rigide normative vigenti in termini d’inquinamento ambientale ed acustico.
Il quadro strumenti è dotato di tutte le informazioni necessarie alla guida e che illustrano al pilota le condizioni del proprio mezzo. Una spia verde con scritto Eco si accende quando il pilota durante la guida mantiene i consumi bassi, attraverso un calcolo sul consumo che avviene ogni 0.2 secondi.
Per quanto riguarda invece l’impianto frenante, il nuovo Burgman 650 ha ricevuto all’anteriore un doppio freno a disco con dischi semiflottanti e un modulo ABS più leggero del 55% rispetto al precedente modello, caratteristica che ha giovato al peso complessivo finale del maxi-scooter.
Roma, si sa, è una città che offre tantissimo a livello paesaggistico culturale, ma a livello stradale è tra le principali città italiane a mettere a dura prova le abilità dei motociclisti e le capacità dei loro mezzi. E allora quale circuito migliore per testare a fondo questo nuovo Burgaman 650, se non la Capitale? Qui infatti, il maxi-scooter di punta di Hamamatsu è tra i due ruote più diffusi tra le migliaia di cittadini che si spostano lungo tutta la città per recarsi a lavoro ogni giorno.
Saliti in sella, ci troviamo subito a nostro agio con il manubrio e le pedane ben disegnate, che garantiscono un’ottima stabilità durante le soste al semaforo o le manovre di parcheggio più azzardate. Partiamo con la modalità Drive, la più indicata per gli spostamenti urbani. L’erogazione della potenza è molto pacata e ci consente di girare a fondo la manopola del gas senza la paura di aver esagerato troppo.
Tuttavia, se vogliamo ottenere una risposta più pronta, basta passare alla modalità Power che farà aumentare di mille giri il regime del motore e ci regalerà un po’ di brio, leggermente a discapito del comfort di guida, che viene un po’ compromesso dal freno motore un po’ troppo influente.
La frenata è decisa ma morbida e l’ABS entra solo se chiediamo un po’ troppo ad entrambi i freni. La stabilità è ottima su qualsiasi terreno (asfalto sporco, sampietrini, bagnato), anche se l’anteriore fa un po’ fatica ad assorbire le buche più profonde. La sospensione posteriore lavora invece egregiamente, salvaguardando la schiena del pilota qualora il percorso affrontato (come in questo caso) fosse un po’ troppo impervio.
Il riparo dal freddo e dal vento è abbastanza elevato, anche se il parabrezza (regolato nella sua posizione più alta) non ripara del tutto i piloti di medio/alta statura. Il comfort è comunque molto elevato, sopratutto grazie alla sella ben disegnata e accompagnata dallo schienalino per il supporto lombare regolabile su 5 posizioni.
La guida su strada
il percorso extra-urbano rientra perfettamente nel carattere di questo maxi-scooter giapponese, che può affrontare senza problemi gite di medio raggio nel massimo del comfort e del piacere di guida. Il percorso lungo il quale abbiamo testato a fondo il nuovo Suzuki Burgman 650 M.Y. 2013, comprendeva tratti rettilinei molto lunghi e una serie di curve (dove l’asfalto non era nelle migliori condizioni) che hanno messo a dura prova le ottime capacità di questo maxi-scooter.
In rettilineo, le vibrazioni sono minime e il comfort è davvero elevato, anche se il pilota (specialmente di alta statura) non è del tutto riparato dall’aria. Una volta terminato il tratto autostradale, ci dirigiamo verso il parco divertimenti dei motociclisti romani: da Santa Severa cominciamo a salire verso Tolfa, lungo una serie di curve a esse molto strette e tornanti in pendenza che ci hanno permesso di saggiare a fondo le doti del Burgman.
Lo scooter si comporta molto bene, nonostante la sua mole apparentemente imponente. Agile e veloce nei cambi di direzione, scende facilmente in piega e tocca senza problemi il cavalletto, rimanendo sempre ben composto e stabile, nonostante le condizioni dell’asfalto non siano delle migliori. Abbiamo affrontato la salita nelle modalità più “sportive”: Power e Manuale.
Nella modalità Power, dobbiamo solo pensare a gestire al meglio la manopola del gas, senza comunque aver paura di spalancare in uscita di curva. La risposta del motore è veloce ma al tempo stesso ci permette di capire quando arriverà la coppia, ben distribuita lungo tutto l’arco di erogazione.
In modalità Manuale, dobbiamo invece impegnarci un po’ di più se vogliamo essere più veloci, ma sopratutto se non vogliamo rinunciare all’utilizzo del freno posteriore. L’alloggiamento dei pulsanti del cambio ci obbliga ad usare il pollice che dunque non si trova più ad avvolgere la manopola sinistra e quindi, la sua posizione, impedisce a indice e medio di agire perfettamente sulla leva del freno posteriore.
Il comportamento dei freni ci ha soddisfatto pienamente, risultando molto efficace anche nell’utilizzo più veloce e sportivo, dove si richiedono staccate ritardate e quindi più decise, che mettono a dura prova i due dischi anteriori e il sistema ABS adesso più leggero.
Le sospensioni hanno dimostrato di essere all’altezza di una guida più veloce garantendo sempre il massimo del comfort. Anche in queste condizioni, la sospensione anteriore è risultata un po’ morbida, specialmente in ingresso di curva. Ottimo lavoro invece al posteriore, dove il mono la coppia di ammortizzatori gestisce perfettamente l’ottima trazione.
Pregi e Difetti
Piace
Comfort di guida
Stabilità
Frenata
Erogazione
Capacità di carico
Agilità
Dotazioni
Non piace
Freno motore un po’ influente in modalità Power
Retroscudo poco curato nei dettagli
Sospensione anteriore un po’ troppo morbida
Troppi comandi sul blocchetto sinistro
Caratteristiche Tecniche
Dimensioni
Lunghezza massima 2.270 mm
Larghezza massima 810 mm
Altezza massima 1.430 mm
Interasse 1.590 mm
Altezza da terra 120 mm
Altezza della sella da terra 755 mm 750 mm
Motore
Tipo di motore: 2 cilindri, 4 tempi, raffreddamento a liquido,doppio albero a camme in testa
Alesaggio per corsa 75.5 mm × 71.3 mm
Cilindrata 638 cm3
Rapporto di compressione 11.2 : 1
Alimentazione Iniezione diretta
Sistema di avviamento Elettrico
Sistema di lubrificazione Carter umido
Trasmissione SECVT
Sospensioni
Anteriore: forcella telescopica con molla e licoidale e ammortizzatore idraulico
Posteriore: forcella oscillante con molla e licoidale e ammortizzatore idraulico
Angolo di canotto/Avancorsa: 26°10’ /106 mm
Freni
Anteriore a doppio disco
Posteriore a disco
Pneumatici
Anteriore 120/70R15M/C 56H senza camera d’aria
Posteriore 160/50R14M/C 65H, senza camera d’aria
Accensione elettronica (Transistorizzata)
Capacità del serbatoio 15,0 l
Capacità dell’olio(Revisione) 3,4 l
Suzuki Burgman 650 Z Executive my 2013...9990€ 638cc E3 base | Executive: 10490 € 638cc E3
www.burgman650experience.it info@burgman650experience.it
L'evento:
Leggendo in rete e su pubblicità di riviste specializzate è stato facile venire a conoscenza della presentazione in anteprima al pubblico a Roma del nuovo modello di Burgman 650.
Possedendo il modello attuale dal 2007 la curiosità di vedere affinate alcune sue caratteristiche e risolti (a detta loro ovviamente) altri "problemini" mi sono deciso.
Location di tutto rispetto, una delle più belle ville di Roma, ottima organizzazione, hanno voluto veramente mettere in risalto l'evento nel migliore dei modi.
Arrivato al parcheggio mi sono recato alla reception per le firme di rito e poi aspettando gli altri si creava così il primo gruppo per l'uscita.
Per chi possiede poi solo il Burgman 650 c'è la possibilità gratis di un controllo rapido su 10 check al mezzo organizzato sempre da Suzuki con un concessionario di zona. Gomme, luci, olio, liquidi, controllo carica alternatore ecc.
Rapida spiegazione statica sui comandi e le funzionalità del mezzo a chi non aveva mai avuto modo di provarlo e poi si parte.
Giro di circa 20 minuti seguendo una staffetta e poi rientro in villa.
All'interno area commerciale per chi interessato all'acquisto e area tecnica con 3 dei progettisti Giapponesi che con interprete al seguito potevamo fare tutte le domande di rito. Spiegazione/presentazione in una area dedicata del prodotto da parte dei tecnici Suzuki Italia e poi gadgets e foto a chi fosse interessato. Questa l'organizzazione dell'evento.
MIE IMPRESSIONI
Sul cavalletto:
E' lui; si a prima vista sembra sempre lui e questo per me che già lo possiedo non è un male.
Nuove luci di posizione anteriori a led , fari anteriori e posteriori dalle linee diciamo più moderne, marmitta un po' più verso l'alto e che segue meglio la linea di fiancata rispetto alla vecchia ma il profilo, se si scattasse una foto al tramonto, sembrerebbe sempre lo stesso vecchio amato burgman.
Ergonomia, tasti posizione in sella ecc ho percepito le stesse sensazioni del mio che avevo lasciato 5 minuti prima e che ha 70000 km e quindi ben "presente" nella mia testa.
Le plastiche non mi hanno entusiasmato; più che al tatto forse alla vista e nell'area strumentazione specchi elettrici è stata come dire… semplificata nelle forme. Globalmente meno parti verniciate in tinta e molte di più nere. Per chi come me lo tiene in modo maniacale non lo reputa un vantaggio perché alla lunga si deterioreranno prima. Diciamo qualitativamente molto più stile taiwan economico che non Jap premium anche negli accoppiamenti. Mi hanno confermato che erano i modelli definitivi e pronti per il mercato quindi nessun margine di miglioramento o rivisitazione delle stesse e dei loro materiali.
Il colore dato in prova era il grigio mat che vanno tanto di moda solo invece di essere un nero opaco era un grigio. Particolare.
Allo stand poi erano presenti anche il bianco e il nero e questi saranno i tre colori disponibili.
Nuove le luci di posizione
Subito dopo mi sono guardato i blocchetti con i tasti e sono gli stessi delle ultime versioni e quindi nessun cambiamento. Rinnovata come da cartella stampa la strumentazione; Analogica e digitale nel giusto mix ma senza eccessi. Mi ricorda quella del Majesty 400cc nell'impostazione globale con quadro digitale al centro e tachimetro e contagiri grandi ai lati. Ha tutte le informazioni ricche che già erano presenti sulle precedenti versioni ma riposizionate nel nuovo quadro strumenti. E' ritornato anche l'indicatore di temperatura a tacche che nelle ultime 2 versioni , L1 e L2 con la strumentazione nuova era stata eliminata.
Nuova la spia eco che si accende a seconda del regime di giri e di come si parzializza il gas nella guida. Nella guida, giocando a tenere la spia il più possibile accesa i consumi dovrebbero essere ottimizzati.
Parabrezza elettrico sempre rapido nei movimenti e con la stessa escursione in cm della vecchia e gli specchi nuovi devo dire che migliorano la visibilità laterale ma sono più stretti in altezza e quindi di fatto nulla di così nuovo. Esteticamente molto più moderni.
Vano sottosella sempre grande e regolare ma più stretto nella parte posteriore e lo si nota... 2 caschi integrali/modulari entrano sempre ma "oltre" entra di meno del vecchio modello.
Utile la nuova posizione nel vano portaoggetti anteriore alto della presa a 12V. Globalmente quindi si carica un po' meno.
Su strada:
Tutto sembra più silenzioso ; ovvio ho ben presente da cosa scendo e quindi i rumori maggiori che può avere il suo cugino più vecchio che possiedo ma anche rispetto a un modello della generazione precedente, nuovo nuovo, i miglioramenti in tal senso ci sono stati.
L'attacco frizione e la dolcezza è sempre la sua, fluida e priva di ogni vibrazione.
La cosa che a me premeva di più era notare o meno i miglioramenti al cambio e alla sua fluidità di guida. Ci sono; ora che si guidi in automatico o in sequenziale, che si buttino giù 2 marce brutalmente o lo si lasci scalare da solo il passaggio di marcia va molto più "liscio" in ogni situazione e questo in cartella stampa veniva evidenziato e devo dire che c'è tutto.
Diversa l'erogazione, hanno solo 1100 km e sarà stato ancora legato, ma devo dire che sentivo meno schiena nella ripresa del mio modello e in generale più pigrizia nel prendere velocità anche tirando le marce (nei limiti del possibile che si è potuto provare ovviamente). Da rivedere ma ripeto i pochi km potrebbero aver influito.
In marcia a velocità costante tutto è più silenzioso ma per il resto per chi già possiede il modello attuale sembrerà di trovarsi sempre su lo stesso mezzo; stabile e sicuro.
Una cosa importate sembra essere sparito il problema " stoc stoc " che affliggeva molti 650cc sulle forcelle anteriori. Pavè e sampietrini romani non hanno generato nessun rumore.
Nessun giudizio sulla frenata; non è stato possibile verificare per bene i limiti di intervento dell'ABS in primis sullo sconnesso e le migliorie dei dischi flottanti anteriori; mi sembra anche qui migliorata ma tutto ripeto è nuovo comprese le gomme e quindi…
Ho guidato quasi sempre in manual; 1° 2° ecc ma arrivato alla 5° non ho trovato più "OD" o 6° marcia. E' stata eliminata! Loro dicono che i consumi globalmente sono migliorati avendo rivisto anche centralina iniettori più piccoli e di nuova generazione, dischi frizione in sughero e trascinamenti della trasmissione con nuovi materiali, ma io credo la perdita della 6° marcia per chi viaggiava molto nell'extraurbano è un male. Ho chiesto se sono stati rivisti i rapporti al ponte/cambio ma una risposta precisa non l'ho avuta.
Di fatto ci sono solo 5 marce invece di 6.
Che altro dire in questo breve contatto; chi già lo possiede non percepirà nulla di così nuovo o stravolgente e questo per i tradizionalisti è un bene e per chi era alla ricerca di un mezzo nuovo nelle sensazioni una delusione. Sono miei giudizi ovviamente.
Chi ho sentito invece che proveniva da Silver Wing, Transalp , Burgman 400 ne hanno invece parlato molto bene, ma per loro era una prima esperienza in sella al Burgman 6 e mezzo.
Sul discorso trasmissione tutti garantiscono che ormai il problema rotture del cambio è passato. Hanno rivisto diverse cose e studiato il problema a fondo.
Per loro questo nuovo sarà ancora più affidabile. Il tempo e le strade lo diranno.
Una chicca; nel depliant viene proposta una gomma posteriore da 160 raggio 14 ma 50 di spalla. Anche i tecnici parlavano della maggiore agilità del mezzo anche per questo cambiamento ma io sono andato a verificare e i mezzi in prova avevano tutti la spalla 60 come il vecchio modello.
Ho chiesto lumi ai tecnici jap e loro hanno detto che doveva essere inizialmente 50 e hanno mandato in stampa appunto la nuova gomma nei depliant ma poi alla fine dopo altre prove… sono tornati sulla spalla 60 e quindi la gomma posteriore di fatto è la stessa del modello vecchio.
In primo equipaggiamento avranno le Bridgestone Battlax TH 01, ma essendo uscite di produzione sarà l'unico treno disponibile poi si troverà solo la nuova Bridgestone SC che da 1 anno è sul mercato.
Conclusione & mie considerazioni:
Lo acquisterei? Se cercassi un maxiscooter GT sicuramente si. Lo reputo il miglior GT scooter del mercato, migliore del BMW che a suo tempo mi aveva molto deluso.
Per chi ha già un 650cc attuale, consiglierei di cambiarlo solo se si fosse stanchi del proprio o per "anzianità di servizio".
Per chi lo avesse più recente, magari per avere il plus della trasmissione nettamente migliorata, oltre a linee più fresche.
Per chi invece ci si dovesse avvicinare per la prima volta e ama questo genere, resterà favorevolmente colpito.
Un saluto a tutti in primis Dumbisti e Ciccisti
Testo e foto by: Fabio Bani (Silverfabio) www.burgman650experience.it info@burgman650experience